Non possiamo non introdurre la crescia sfogliata con un celebre detto: Paese che vai, usanza che trovi.
L’Italia è conosciuta a livello mondiale per la preparazione di famosi piatti a livello internazionale: pizza, pasta fatta in casa e carne di qualità.
Addentrandoci sempre di più all’interno delle singole Regioni abbiamo la possibilità di scoprire che quasi ogni città ha il suo pane identitario, capace di rispecchiarne storia e tradizioni.
Specialmente per i turisti che arrivano in visita a Pesaro Urbino per un dolce week end di fuga dalla routine, può essere più difficile orientarsi nella scelta di piatti tipici, siano essi sfiziosità o primi locali, il cui nome è spesso in dialetto.
Noi di Ristorante Cavaliere siamo pronti a presentarti, nell’approfondimento di oggi, la crescia sfogliata di Urbino, che potrete trovare come antipasto nel nostro menù.
Cenni storici
La crescia sfogliata trova le sue origini nel periodo Rinascimento Italiano (XV-XVI secolo). Un periodo storico per l’Italia caratterizzato dallo sviluppo delle lettere e delle arti, della scienza e in genere della cultura.
La città di Urbino è stata uno dei luoghi in cui questo enorme fermento culturale ha preso e trovato vita, soprattutto all’interno del Palazzo Ducale di Federico da Montefeltro. Ed è proprio all’interno del Palazzo Ducale che la crescia sfogliata ha trovato il suo primo spazio. La crescia sfogliata è stata presentata sulle tavole dei Duchi di Urbino già nel lontano 1400.
Data la presenza nella ricetta originaria di uova e pepe – una spezia pregiatissima per quel tempo – era considerata la piadina dei ricchi. Una vera e propria delizia di classe per il popolo, dal momento in cui inizialmente veniva servita unicamente nei periodi di festa.
Molto importante per la tradizione di Pesaro Urbino, tanto che il noto poeta Giovanni Pascoli, nella Lettera ai Marchigiani del 1903 la ricorda così: “Son più di trent’anni che non vedo Urbino, e la vedo sempre! Non m’è uscito di mente nulla, nemmeno la Baciocca dove ci facevamo fare le cresce!”
La romantica leggenda della crescia sfogliata e gli ingredienti
Le leggenda sulla crescia sfogliata racconta che un giorno, una giovane fornaia stava lavorando osservando il sole abbassarsi. Uno scenario che si presenta in modo inconsueto rispetto a come era abituata.
Osservando il sole, la ragazza è riuscita a cogliere la bellezza della città di Urbino, grazie a un particolare effetto ottico offerto dalla natura: il sole era come se fosse rimasto in qualche modo incastrato su una delle Torri di Palazzo Ducale. Nel tentativo di liberarsi, rilasciava attorno a sé scintille dorate.
La fornaia guardando il sole e la sua bellezza decise di realizzare qualcosa che potesse esprimere il suo desiderio di libertà e voglia di volare alto come il sole: da qui nacque la crescia.
Gli ingredienti principali della crescia sono la farina, il latte, le uova, lo strutto e il pepe. La sfoglia che si ottiene va unta e arrotolata su se stessa, schiacciata a disco e cotta.
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